Imprevisti artistici probabilità sociali @ Ex-Carcere di Tirano, Sondrio
L’associazione il Gabbiano, in occasione de del proprio trentennale, ha presentato un progetto per la riqualificazione del vecchio carcere di Tirano e per la sua riconversione in struttura di accoglienza.
Daniele Decia (direttore artistico di Studio D’Ars di Milano) e Davide Loritano (Square23 di Torino) hanno subito aderito all’iniziativa sviluppando un progetto artistico ad hoc che accompagni l’associazione il Gabbiano nella realizzazione di questa nuova struttura.
Le due gallerie associate hanno unito le forze e sono riuscite a convocare alcuni dei migliori street-artists della scena nazionale ed europea, che hanno lavorato fianco a fianco intervenendo all’interno delle celle e sui muri esterni.
In perfetta sintonia con le finalità del progetto, gli artisti sono stati liberi di intervenire senza limiti o restrizioni, seguendo il proprio estro e interpretando con la propria arte la trasformazione e l’evoluzione di questi spazi nati come struttura detentiva e destinati ora a diventare un grande centro di accoglienza e di recupero.
Artisti in mostra: MrFijodor, Corn79, Orticanoodles, Urbansolid, A.Caligaris, Seacreative, Andrea “Ravo” Mattoni, Etnik, Opiemme, Akab, Tenia, Ale Puro e Skià.
Foto by Livio Ninni
“La cella di Mrfijodor” testo di Daniele Decia.
Cammino per gli inquietanti corridoi del carcere, guardo le celle ridipinte e ripenso ai momenti in cui abbiamo deciso di fare tutto questo, ripenso ai sorrisi e alle risate, alla stanchezza, ai momenti di scazzo, ai miei vecchi amici e a quelli nuovi… ripenso alle persone che con fatica ogni giorno combattono contro le proprie dipendenze e penso a chi si dedica a loro. Penso ai carceri e guardo chi intorno a me ora passeggia divertito davanti alle celle ma allo stesso tempo rivive l’inquietudine e l’oppressione di quelle sbarre che purtroppo ha conosciuto… e io passeggio con loro. Poi il mio sguardo scorre verso il basso attratto da una macchia nera e leggo: “Non si scappa mai dai luoghi, né dalle persone, nè tantomeno dalle circostanze. Si scappa da se stessi.” Frase straordinaria di Alda Merini valorizzata in chiave ironica dall’artista che comunica a chi legge che pure sua nonna si chiamava Alda…. Questa piccola citazione riesce a rappresentare benissimo lo spirito di Mrfijodor. Mrfijodor riesce a tirarti fuori le angosce e ti fa sorridere. Allora entro nel buco nero, ed è come se Fijodor mi prendesse per mano con i suoi disegni e mi accompagnasse fuori dai miei pensieri. Rimango coinvolto nel suo piano di evasione… l’evasione dal suo cervello… perché l’installazione dell’artista al carcere è proprio questo. La cella è tutta dipinta di nero e ricoperta di disegni e scritte tracciate con gessetti bianchi.Le frasi, raccolte anche tra gli ospiti della comunità, escono dal muro e ti entrano dirette in testa e nel cuore. Tu sorridi, rifletti e ti abbandoni… non c’è angoscia, non c’è ansia… nonostante lo scuro della stanza, nonostante sia una cella, perché tu sei divertito e ti senti catapultato nel mondo di Fijodor. In questa stanza ci sono i buoni propositi, i consigli, la giocosità, l’abilità e l’intelligenza dell’artista. Mi fermo per più di mezz’ora a leggere la stanza, a scoprire tutti i segreti che essa nasconde e ne esco confortato e divertito. Per qualche minuto non penso ad altro e mi accorgo che il proposito di Mrfijodor è stato assolutamente raggiunto: … l’evasione c’è stata.